sabato 25 maggio 2013

E il cielo di “Topolino” è sempre più blu...


Lorenzo Randolfi


La storia del fumetto è, ormai, tanto ricca e densa quanto quella della letteratura, quella dell'arte e quella del cinema. “Letteratura illustrata” diceva Hugo Pratt (padre di Corto Maltese) quando voleva descrivere la natura ibrida del fumetto e soprattutto sottolinearne la dignità di fronte alle altre forme espressive.
Tex, Mafalda, Flash Gordon, Martyn Mystere, Corto Maltese, Zagor, I Peanuts, la banda Disney, Lupo Alberto… giusto per fare qualche nome, sono decine i fumetti che hanno attraversato il Novecento, e a pensarci bene non è un caso. Il Novecento è stato un secolo serio, troppo serio. Pensiamo ai totalitarismi, ai genocidi, all'Olocausto, alle Guerre Mondiali, alle tante rivolte e rivoluzioni che hanno insanguinato la vita degli uomini. In petto a ciò, il fumetto. Un modo di tradurre il bisogno di allegria e di leggerezza propri della natura umana.
Tutti d'accordo nel dare allora a Topolino , la palma d'oro di fumetto più famoso e amato nel mondo. Storia lunga, cominciata nel 1928, quando il personaggio fu creato dal genio di Walt Disney, per poi diventare negli anni Trenta un giornale per ragazzi.
Fatto curioso: il giornalino omonimo (stile Corriere dei Piccoli) viene prodotto, nel 1932, in Italia dall'editore fiorentino Nerbini, e solo poco tempo dopo uscirà in America il Mickey Mouse Magazine.
Unico fumetto non censurato dal Minculpop fascista, nel 1935 passerà all'editore Mondadori, amico di Walt Disney.
Il fumetto che tuttora leggiamo in Italia, in formato Digest (libretto in brossura) nasce invece nel 1949. Non bisogna dimenticare poi la parallela avventura creativa dei personaggi di Carl Barks: Paperino, Zio Paperone e gli altri Paperi; nati anch'essi negli anni Trenta e presto coinquilini di Topolino nello stesso libretto di fumetti.
Nasce così, un po' per volta, quello che diverrà un vero e proprio Impero Disney, comprendente la produzione di Cartoons e i parchi a tema (il primo Disneyland in California nel 1954)
85 anni di successi, dovuti alla capacità di raccontare con storie fantasiose la nostra quotidianità, sapendo sempre restare al passo dei tempi, seguendo il cambiamento dei costumi restando inseriti nel divenire della storia. Pensate soltanto al personaggio di Paperetta Yeye, nato nel 1966, chiaro richiamo alla moda beat.
Fino ad arrivare ai giorni scorsi, per la precisione al 22 maggio , quando l’albo italiano intitolato a Topolino (Mickey Mouse) ha raggiunto il n. 3000 di pubblicazioni. Tutte andate a ruba nelle edicole prese d'assalto dai fans. Come succede dopotutto ogni mercoledi. Topolino unisce tutti, bambini e anziani, bulli e secchioni, gente di destra e di sinistra. Tutti infatti sentono il bisogno di raccogliersi un momento nella giornata, passare qualche ora spensierata di risate, per alleggerire una vita fatta spesso di fatiche e paure. A questo servono i fumetti. A ricordarci, parafrasando Rino Gaetano, che nonostante tutto “il cielo è sempre più blu”.

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