giovedì 16 maggio 2013

Miss mia cara Miss! Dalla parte della bellezza



Pier Paolo Segneri
Quando pensiamo all’Italia, la prima cosa che viene in mente è la Bellezza. Certo, poi, seguono una serie infinite di altre cose, comprese quelle poco piacevoli o avvilenti o addirittura tristi, soprattutto di questi tempi. Soprattutto ora che subiamo e viviamo una crisi che ci angoscia e ci preoccupa come cittadini, al di là del colore politico o delle proprie fortune o sfortune personali. Questa crisi riguarda tutti noi e ha diffuso un po’ ovunque, oltre che in ciascuno di noi, un profondo senso d’inquietudine, di angoscia, di paura, di rabbia, di malessere provocando una sorta di depressione generalizzata. Eppure, la prima cosa che viene in mente, pensando all’Italia, è proprio la Bellezza.Non a caso, si parla dell’Italia come del Belpaese: arte, colori, paesaggi splendidi, mare, montagna, lago, colline, città d’arte, isole. E non basta: l’Italia è Bellezza perché la bellezza è creatività, storia, cultura, costume, cinema, teatro, musica, cucina, cibo, vini e chi più ne ha più ne aggiunga. Però, c’è un però…! È notizia di questi giorni che la Rai, per quest’anno, rinuncerà alla diretta e alla messa in onda della consueta edizione di Miss Italia. Ebbene, lasciatemelo dire (e scrivere!), mi sembra una scelta assai poco lungimirante, anzi: direi che si tratta di un grosso abbaglio, forse addirittura grossolano. È proprio in questi momenti di difficoltà diffusa che è necessario, invece, riscoprire il senso più vero della Bellezza. E non confondiamola, per favore, con l’apparenza e neppure con l’estetismo. Perché la Bellezza è il simbolo del nostro Paese. Ecco perché Miss Italia rappresenta un evento che, più di qualsiasi altro, in questo momento, può trasmettere a tutti noi quel senso di fiducia che ci manca. Miss Italia significa ottimismo, rinascita, volontà di reagire alla crisi in modo positivo e costruttivo. Se vogliamo restituire slancio alla nostra creatività, alla moda italiana, al made in Italy o anche soltanto alla nostra speranza, allora è necessario comprendere che la manifestazione “Miss Italia” non è l’emblema della mera esteriorità fisica, non è l’esaltazione di una vuota e superficiale estetica delle forme, ma può essere ed è l’occasione simbolica che può aiutarci a capire davvero che cos’è la bellezza e guidarci nella riscoperta della vera Bellezza. Quindi, “Miss Italia” è anche un programma televisivo su cui la Rai farebbe bene ad investire per condurci alla riscoperta delle nostre migliori qualità: immaginiamo per un attimo una Miss che sfila indossando un abito che ricalca i gusti e i tempi in cui viviamo, che restituisce valore al merito di chi quell’abito l’ha disegnato e realizzato. Ma non basta, immaginiamo di avere in studio, durante la kermesse, gli ospiti che possono dare forza all’idea che l’Italia ha bisogno di speranza e che l’ottimismo della volontà può avere la meglio sul pessimismo della ragione se impariamo a conoscere e a capire che cos’è davvero la Bellezza, nelle sue manifestazioni artistiche, culturali, di costume.Se andiamo avanti di questo passo, se cancelliamo anche Miss Italia, se non comprendiamo quale meravigliosa occasione essa rappresenti, allora ci condanniamo all’ignoranza, all’angoscia, alla depressione. Infatti, Miss Italia ha avuto i suoi momenti di maggiore splendore quando è servita a rilanciare il nostro Paese dopo anni o periodi di crisi. Pensiamo, ad esempio, a che cosa ha rappresentato Miss Italia negli anni ’50, nel secondo dopoguerra, con la forza dirompente di una speranza e di una fiducia nel prossimo e nel futuro che ha condotto al boom economico. Pensiamo a Miss Italia degli anni ’80, che ci ha aiutati a ritrovare quella solarità necessaria per uscire fuori dal periodo degli “anni di piombo”. Pensiamo a Miss Italia non come a qualcosa di vecchio e superato, ma come a qualcosa che può essere migliorato e adattato ai nostri tempi. Non cancelliamo Miss Italia dai palinsesti, ma facciamo tutti in modo che la Rai lavori, fin da subito, per cercare idee che possano rendere quell’evento televisivo anche un evento innovativo. Miss Italia ha attraversato la storia del nostro Paese, non soltanto sul piano del costume, ma soprattutto della cultura, dell’arte, della moda. Pensiamo a Totò. Ecco, pensiamo a quando Totò scrisse e lanciò la sua canzone Miss mia cara Miss e cerchiamo di capire, di andare in profondità, di non soffermarci all’estetica di facciata. La Bellezza di questa kermesse è anche nella canzone di Totò. Nel lavoro che la cultura produce. Del resto, lo stesso Totò, il principe De Curtis, fece parte della giuria di Miss Italia. 

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