venerdì 12 luglio 2013

Antonio Pennacchi: basta polemiche postume sul Premio Strega



«L’unica polemica ammissibile sul Premio Strega è quella contro le polemiche. Da quando, nel 2010, lo vinsi io si dice che non c’è gara. E allora? Se non c’è competizione è semplicemente perchè gli autori non partecipano e quello più bravo, come è stato adesso con Walter Siti, normalmente vince…». Lo sostiene Antonio Pennacchi, lo scrittore di Latina vincitore dello Strega nel 2010 col suo romanzo «Canale Mussolini» (Mondadori).
«Adesso – aggiunge – è uscita fuori ‘sta storia dell’esclusione di Busi. Ma non c’è niente da dire, è stato lui a tirarsi fuori. E parla un giurato che l’ha votato nella cinquina, a me il suo sembrava il romanzo più bello e più lirico…». «Nel 2010 io ho vinto a sorpresa -sottolinea Pennacchi- e mi sta bene così. Oltretutto mi confrontavo col romanzo di Silvia Avallone, che era molto bello. Ma da che mondo è mondo la letteratura mondiale si basa sulla competizione. Sin dall’antica Grecia e da Roma. E alle gare bisogna starci. Smettiamola con la storia delle case editrici che fanno i loro giochi. Guardate i voti delle major: non sono la maggioranza, e allora le piccole e medie case editrici, e soprattutto gli autori, si dessero da fare».

«Stavolta, da giurato, ho votato per Aldo Busi, nonostante lui, forse pure per fargli dispetto. Del resto -conclude Pennacchi- è da gennaio che non leggo i giornali e non guardo la televisione. Sto isolato a scrivere il mio nuovo romanzo, nuovo in tutti i sensi, non parlerà nè di Mussolini nè degli anni Sessanta e Settanta come ho fatto in precedenza…».

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