giovedì 18 luglio 2013

Benvenuti all'outlet Italia, dove i servizi segreti stranieri spadroneggiano e l'alta finanza viene a fare shopping




Gennaro Malgieri 

Outlet Italia, benvenuti. Si trova ciò che si cerca e si spende poco, quasi niente. Ci si può perfino dimenticare di saldare il conto. Arrivano grandi imprese straniere e si comprano ciò che desiderano, marchi di lusso in maniera particolare e con grande voracità. L’alta finanza non si lascia scappare le occasioni migliori e si accomoda nei consigli di amministrazione che contano, prima timidamente e con educazione, poi dettando legge e facendola da padrona.
Ma sono i servizi segreti d’oltreconfine che si accaparrano gli “affari” più redditizi fidando sull’impunità e sulla compiacenza dello Stato italiano. Per non dire dei tiranni che ci sono “amici” (ma lo sono un po’ di tutti nel cosiddetto mondo libero). A cominciare da Putin e finendo con Nazarbaev, presidente in eterno del Khazakhstan che soggiorna in Sardegna e detta le sue volontà a non meglio precisate autorità italiane in fatto di espulsioni di cittadini fuggiti dal suo “paradiso” e che non hanno nessuna voglia di farvi ritorno.
Chiunque, insomma, può compiere le scorribande che vuole come se l’Italia fosse diventata terra di safari incruenti (ma chi può dirlo?). La sovranità nazionale non è mai stata così strapazzata. Nessuno la riconosce. A cominciare da chi dovrebbe difenderla. E senza sovranità non ci si può presentare da nessuna parte a meno di non farsi ridere dietro o, peggio, commiserare.
Il pasticcio kazako, come è stato definito, è qualcosa di più di quel che si vuol far credere. Non sono in discussione funzionari inaffidabili o poco inclini a trattare con diplomazia e discrezione casi delicati e “sensibili”. C’è anche questo, naturalmente, ma in primo luogo risulta evidente la totale assenza dello Stato nel controllare chi arriva e chi parte dal nostro Paese, il monitoraggio delle ragioni di quanti chiedono asilo politico secondo i trattati internazionali e le disposizioni interne, la vigilanza su quanti accreditandosi come “diplomatici” sono in realtà sgherri talvolta spietati che agiscono su commissione contro loro connazionali, ma anche a danno dei nostri servizi di sicurezza.
Nella vicenda che ci ha una volta di più ridicolizzati davanti al mondo c’è tutto questo, ma c’è anche l’irresponsabilità delle forze politiche e del governo che hanno tentato di minimizzare l’accaduto rendendo per di più esplicito come di fronte ad un tiranno protosovietico come Nazarbaev, tenuto su dall’interesse di Putin e dalla politica energetica che utilizza ricattando mezza Europa, quella che una volta era la sesta o la settima potenza mondiale non può fare altro che chinare la testa senza impegnare né il ministro degli Esteri, né quello dell’Interno (sarebbe troppo grave!), ma funzionari che per mestiere devono adeguarsi a tutelare il “bene dello Stato”.
Chi non coglie il grottesco in questo ossimoro politico? Lo Stato-amministrativo che si castra in favore dello Stato-politico, come se non fossero le due facce di una stessa entità. Al governo qualcuno che abbia letto i testi del grande costituzionalista Costantino Mortati deve pur esserci, diamine. E non crediamo che tutti ignorino la lezione sul “sovranismo” di Carl Schmitt. Non sono dettagli poiché l’arte di governo è intessuta anche nella cultura politica e giuridica malauguratamente in decadenza.
Può accadere anche questo, dunque, nell’outlet Italia dove, approfittando dello Stato che non c’è e dello smarrimento dell’interesse nazionale si fanno affari e si svendono diritti umani. E qualcuno lo spieghi poi ai signori dell’esecutivo che in casi del genere ci si attenderebbe da loro almeno un flebile gridolino di protesta, mentre si trincerano dietro la revoca del decreto di espulsione di una mamma e della sua bambina che non fa neppure il solletico al kazako che dalla sua reggia di Astana guarda il mondo dall’alto in basso e l’Italia soltanto nelle sue bassezze.
Si diceva una volta che il nazionalismo faceva male. Certo se applicato con la disinvoltura di chi l’utilizzava per politiche di potenza che finivano per comprimere le altrui sovranità era senz’altro così. Ma chi può dire che Craxi, per fare un esempio, non fece il proprio dovere ai tempi di Sigonella e l’Italia ne guadagnò di conseguenza in prestigio anche di fronte all’irritato alleato americano? Non credo che possiamo dire la stessa cosa oggi con due marò trattenuti in India e la restituzione ad un tiranno delle due vittime innocenti di una faccenda che non le riguarda, mentre il protagonista della stessa, l’ex-ministro dell’Energia Muktar Ablyazov, oggi oppositore di Nazarbaev, probabilmente vaga per il Belpaese a dispetto delle nostre autorità, oltre che di quelle del suo Paese, e non pensa minimamente di consegnarsi dimenticando che la moglie Alma Shalabayeva e la figlia Alua sono nelle mani del suo nemico. Grazie all’Italia.

(da Blitz quotidiano del 17 luglio 2013)



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