giovedì 28 novembre 2013

L'accordo sul nucleare in Iran non acquieta il Mediterraneo. Ecco cosa si muove in Siria




Soso
Pace in terra, agli uomini di buona volontà. Ma se la volontà non ce la mettono tutti… sarebbe meglio non ricordare, ad esempio, che Gavrilo Princip - il serbo che assassinò l'arciduca d'Austria Francesco Ferdinando - col suo gesto di Sarajevo porta tutta la responsabilità del terribile 1914, perché quella tragedia era pronta per ben altre decisioni e interessi.
Un secolo dopo e cioè adesso, Obama e il presidente iraniano Rohuani assistiti da Putin si accordano e regalano a tutto il mondo la possibilità di vivere davvero meglio, cioè senza il conflitto annunciato e che evidentemente è possibile comporre.
Il capo dei servizi segreti sauditi e la sua intera monarchia ereditaria, che già aveva minacciato il presidente russo di "attivare" i kaedisti ai giochi invernali di Soci, chiaramente non è d'accordo. Una parte del vasto fronte internazionale inoltre, che negli ultimi tre anni abbiamo visto accerchiare e aggredire lo stato sovrano siriano, sta operando in diversi modi perché quella pace non si inveri: il primo è l'addestramento di una nuova ondata kaedista stimata in 40.000 guerriglieri, da rovesciare contro Damasco per una nuova offensiva che impedisca la fine del conflitto. Un altro modo è costituito da attacchi meno asimmetrici ma convenzionali, non rivendicati e quindi non meno pericolosi e destabilizzanti, contro centri strategici dell'esercito di Assad.
Proprio oggi che parte delle forze insurrezioniste schiettamente siriane, rivedono ormai le proprie posizioni e cessa il combattimento o addirittura cambia fronte, per difendere la patria da quella che ormai è solo una invasione internazionale kaedista. Proprio oggi il fronte nord, adiacente al confine turco, ormai si caratterizza per una offensiva strategica dell'esercito nazionale siriano, soprattutto nello scontro decisivo di Aleppo. Ebbene, invece il fronte sud e cioè quello giordano-libanese, vede nuove operazioni e nuove minacce, direttamente rivolte contro l'accordo Usa-Iran appena conseguito; questa è infatti una delle questioni vere che determinano la guerra siriana: il confronto regionale saudita-katariota con la repubblica islamica.
L'altro motivo che mai ci viene ricordato, è il mare di gas e petrolio che nel Mediterraneo orientale ha già attirato l'interesse multinazionale e non certo delle sole aziende: se per la prima volta Cipro e cioè uno stato della Comunità Europea, potrebbe ospitare un paio di basi dei paracadutisti russi, comprendere meglio quello che succede rientra sicuramente nel nostro interesse di cittadini italiani.

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